lunedì 9 maggio 2016

Coppa del Mondo di Marcia Roma 2016: il commento ai due giorni di gara

Foto Colombo/FIDAL
Una grande prestazione di squadra nella 50 km e poco altro: questo è quanto ha detto per i colori italiani la Coppa del Mondo di Marcia dello scorso fine settimana a Roma. Atteso tra mille polemiche, il ritorno alle gare di Alex Schwazer che il 29 aprile ha terminato di scontare la sua squalifica di tre anni e nove mesi per doping ha di fatto distolto l'attenzione del grande pubblico dal resto della manifestazione.

La squadra italiana ha trionfato nei 50 km con una grande prestazione di squadra, seppure con un campo di partenti al quale mancavano una decina di quelli che saranno i protagonisti attesi alle Olimpiadi di Rio. Tre azzurri nei primi cinque, quattro nei primi otto classificati. Marco De Luca, quarto, ha migliorato il suo primato personale scendendo sotto la soglia delle 3h45' così come Teodorico Caporaso, quinto e per la prima volta ben al di sotto le 3h50'.
Alex Schwazer ha vinto con un risultato tecnico di rilievo, 3h49'00, il quarto tempo sulla lunga distanza nella sua carriera dopo il record italiano di Rosignano del 2007, 3h36'04, e le due prestazioni a Cheboksary e a Pechino del 2008 a 3h37' e spiccioli. In prospettiva va tenuto conto del fatto che nel quadrienno olimpico che si concluderà a Rio si contano sulle dita di una mano coloro che sono scesi sotto le 3h40': il francese Diniz, il campione del mondo Toth, nell'ormai lontano 2013 l'irlandese Heffernan e i due russi Rhizov e Noskov.

Nelle 20 km si è assistito a un dominio cinese con gli azzurri a fare da spettatori in campo maschile e il quinto posto di Elisa Rigaudo e la squalifica all'ingresso nello stadio quando era in lotta per il secondo posto di Eleonora Giorgi.



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