domenica 22 maggio 2016

Rio 2016: gli azzurri qualificati - Canoa

Manfredi Rizza - Foto: FICK
Canoa anno zero. Dopo l'abbuffata degli ultimi venti anni con un movimento sostenuto a livello olimpico dagli allori di Beniamino Bonomi, Josefa Idem, Antonio Rossi e Roberto Scarpa (in rigoroso ordine alfabetico) nella velocità e il preludio e il canto del cigno nello Slalom di Pierpaolo Ferrazzi e Daniele Molmenti, l'Italia porterà alle Olimpiadi di Rio solo due imbarcazioni nella velocità e due imbarcazioni nello Slalom. Non succedeva dal 1988 quando le barche furono 3 ma nel programma non erano previste le acque mosse e per trovare  due o meno imbarcazioni azzurre bisogna risalire al lontanissimo 1968 quando a Città del Messico Cesare Beltrami e Cesare Zilioli portarono all'ottavo posto il K2 1000 metri.

sabato 14 maggio 2016

Judo: saluto da brividi del grande Elio Verde

Elio Verde è un grande judoka e un grande uomo. I suoi risultati sul tatami spiegano bene la prima voce: bronzo mondiale ai Campionali Mondiali di Rotterdam nel 2009 e bronzi europei a Vienna 2010 e Istanbul 2011. In quello stesso anno il primo infortunio al ginocchio lo ferma non impedendogli però di partecipare, venticinquenne, alle Olimpiadi di Londra dove arriva a trenta secondi dalla medaglia di Bronzo e si deve accontentare del quinto posto. Nell'ultimo quadriennio, passato dai 60 kg ai 66 kg di categoria, le ginocchia più dei suoi avversari ne hanno limitato le prestazioni eppure Elio è arrivato a giocarsi un posto per Rio 2016 all'ultimo torneo, il Grand Prix di Almaty che è in corso di svolgimento.

Per chi lo conosce solo da lontano, la dimensione dell'uomo Elio Verde la si è scoperta proprio ieri. Gli incroci del destino hanno voluto che nei ripescaggi Elio incontrasse Fabio Basile, ventiduenne piemontese, in corsa per il biglietto olimpico. Basile si è imposto e il sogno di Verde si è interrotto: il saluto come un passaggio di testimone al termine dell'incontro è stato da brividi.





Poco dopo Elio Verde saluta su Facebook spingendo Elios Manzi, un altro ragazzino terribile che a Almaty ha vinto e in soli quattro mesi ha conquistato il biglietto per Rio.





La fila di commenti colmi di rispetto e ammirazione che i suoi vecchi e nuovi compagni di squadra gli hanno tributato nelle ultime 24 ore vale più di ogni altra parola: giù il cappello di fronte al grande Elio Verde

martedì 10 maggio 2016

Rio 2016: gli azzurri qualificati - Lotta

Martin Gabor, United World Wrestling
Saranno due gli atleti italiani presenti nelle prove di Lotta alle Olimpiadi di Rio: Frank Chamizo nella Lotta Libera categoria 65 kg e Daigoro Timoncini nella Lotta Greco-Romana categoria 98 kg.

Chamizo, nato a Matanzas (Cuba) il 10 luglio 1992, ha conquistato il biglietto per Rio imponendosi nei Campionati Mondiali dello scorso mese di settembre a Las Vegas dopo aver ottenuto il passaporto italiano a seguito del suo matrimonio con la lottatrice Dalma Caneva. Sorprendente medaglia di Bronzo a soli 18 anni con la bandiera di Cuba nei 55 kg ai Mondiali di Mosca del 2010, Chamizo nell'ultimo anno oltre ai Campionati Mondiali ha vinto la medaglia d'Argento ai Giochi Europei di Baku del 2015 e il titolo europeo a marzo a Riga. Nel ranking mondiale pubblicato il 3 maggio, l'italo-cubano è al primo posto assoluto. Sotto il nostro racconto video della vita di Frank Chamizo e delle molte sliding doors della sua esistenza.

lunedì 9 maggio 2016

Coppa del Mondo di Marcia Roma 2016: il commento ai due giorni di gara

Foto Colombo/FIDAL
Una grande prestazione di squadra nella 50 km e poco altro: questo è quanto ha detto per i colori italiani la Coppa del Mondo di Marcia dello scorso fine settimana a Roma. Atteso tra mille polemiche, il ritorno alle gare di Alex Schwazer che il 29 aprile ha terminato di scontare la sua squalifica di tre anni e nove mesi per doping ha di fatto distolto l'attenzione del grande pubblico dal resto della manifestazione.

La squadra italiana ha trionfato nei 50 km con una grande prestazione di squadra, seppure con un campo di partenti al quale mancavano una decina di quelli che saranno i protagonisti attesi alle Olimpiadi di Rio. Tre azzurri nei primi cinque, quattro nei primi otto classificati. Marco De Luca, quarto, ha migliorato il suo primato personale scendendo sotto la soglia delle 3h45' così come Teodorico Caporaso, quinto e per la prima volta ben al di sotto le 3h50'.

lunedì 2 maggio 2016

Schwazer: è ufficiale l'iscrizione alla Coppa del Mondo nella 50 km

La IAAF ha pubblicato poco più di due ore fa la Lista Ufficiale degli iscritti alle gare della Coppa del Mondo di Marcia di Roma, ufficialità attesa per verificare la presenza o meno di Alex Schwazer dopo il termine, il 29 aprile, della sua squalifica di tre anni e nove mesi per doping.

Il nome del marciatore altoatesino, che a Roma andrà a caccia del "facile" minimo (4h03') per le Olimpiadi di Rio è stato iscritto nella 50 km: con lui per l'Italia nella gara sulla lunga distanza risultano iscritti Andrea Agrusti, Teodorico Caporaso, Marco De Luca, Lorenzo Dessi, Matteo Giupponi, e Federico Tontodonati.

Per la lista ufficiale degli iscritti clicca qui

sabato 30 aprile 2016

Doping, solo la Russia peggio dell'Italia nel 2014

E' stato distribuito dalla WADA mercoledì scorso il rapporto analitico delle violazioni alle norme antidoping sanzionate per l'anno solare 2014, l'ultimo nel quale è stato in vigore il vecchio codice. L'evidenza è allarmante: a fronte di 1693 sanzioni, la nazione più colpita è stata la Russia con 148 violazioni ma a ruota segue l'Italia con ben 123 violazioni sanzionate.

Nel nostro paese la parte del leone la fa il Ciclismo (in controtendenza con i dati globali che vedono l'Atletica come lo sport più colpito dal fenomeno doping seguito dal Culturismo e il Ciclismo solo in terza posizione) con 56 violazioni sanzionate, 45 per positività e 11 per altre violazioni previste dal codice antidoping. Sono 15 i casi italiani nell'Atletica e 8 nel Tiro. Un aspetto sul quale riflettere è il fatto che solo 24 di questi casi derivino da controlli operati dal CONI (110 delle 148 violazioni russe sono state generate dall'azione della RUSADA) ai quali si aggiungono un caso da controlli della Federazione Italiana Sollevamento Pesi, un caso dalla FIDAL e un caso dal Comitato Paralimpico Italiano. Tutti gli altri casi sono venuti alla luce grazie all'operato degli organismi internazionali.

Il ritorno di Schwazer: tra diritto, opportunità e giustizialismo all'italiana

Foto di FIDAL COLOMBO/FIDAL
Nei confronti di Alex Schwazer vivo i sentimenti dell'amante tradito: un amore nato all'alba di un giorno dell'agosto del 2008 non tanto o non solo per una strepitosa medaglia d'oro ma per le dichiarazioni nel dopo-gara contro ogni forma di doping, un manifesto della pulizia, un impegno per la vita. Un impegno tradito 4 anni dopo all'avvicinarsi delle Olimpiadi di Londra in una vicenda della quale i contorni e le complicità non si conoscono, e forse non si conosceranno mai, ma nella quale è emersa una scelta consapevole di andare contro il suo manifesto personale di quattro anni prima. E come amante tradito ogni volta che mi avvicino alla parabola di Alex faccio fatica a mantenere l'obiettività necessaria a chi vuole fare informazione.

Ieri il marciatore di Calice di Racines ha finito di scontare la sua squalifica, una esclusione dalle gare di 3 anni e nove mesi, praticamente senza sconti. Dal punto di vista strettamente personale posso anche ritenere che il codice antidoping dovrebbe essere più punitivo, l'atletica insomma non è la vita e non necessariamente deve applicarsi il principio della seconda occasioni, ma poco conto il mio pensiero: la legge è diversa e come tale va rispettata. Secondo la legge sportiva, Schwazer ha scontato la sua pena e ha quindi il diritto di ritornare a gareggiare.