sabato 14 maggio 2016

Judo: saluto da brividi del grande Elio Verde

Elio Verde è un grande judoka e un grande uomo. I suoi risultati sul tatami spiegano bene la prima voce: bronzo mondiale ai Campionali Mondiali di Rotterdam nel 2009 e bronzi europei a Vienna 2010 e Istanbul 2011. In quello stesso anno il primo infortunio al ginocchio lo ferma non impedendogli però di partecipare, venticinquenne, alle Olimpiadi di Londra dove arriva a trenta secondi dalla medaglia di Bronzo e si deve accontentare del quinto posto. Nell'ultimo quadriennio, passato dai 60 kg ai 66 kg di categoria, le ginocchia più dei suoi avversari ne hanno limitato le prestazioni eppure Elio è arrivato a giocarsi un posto per Rio 2016 all'ultimo torneo, il Grand Prix di Almaty che è in corso di svolgimento.

Per chi lo conosce solo da lontano, la dimensione dell'uomo Elio Verde la si è scoperta proprio ieri. Gli incroci del destino hanno voluto che nei ripescaggi Elio incontrasse Fabio Basile, ventiduenne piemontese, in corsa per il biglietto olimpico. Basile si è imposto e il sogno di Verde si è interrotto: il saluto come un passaggio di testimone al termine dell'incontro è stato da brividi.





Poco dopo Elio Verde saluta su Facebook spingendo Elios Manzi, un altro ragazzino terribile che a Almaty ha vinto e in soli quattro mesi ha conquistato il biglietto per Rio.





La fila di commenti colmi di rispetto e ammirazione che i suoi vecchi e nuovi compagni di squadra gli hanno tributato nelle ultime 24 ore vale più di ogni altra parola: giù il cappello di fronte al grande Elio Verde

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